Taverna (CZ) - La Valletta - Il più grande artista calabrese di tutti i tempi, noto anche come il Cavalier Calabrese per essere stato insignito del prestigioso titolo a Roma da papa Urbano VIII e per essere stato anche nominato Cavaliere d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta. Lo storico dell'arte Longhi lo definì secondo solo a Caravaggio, Mattia Preti, nato a Taverna, in provincia di Catanzaro in Calabria il 24 febbraio del 1613 e morto a La Valletta il 3 gennaio del 1699, ha segnato il mondo con le sue opere, esposte oggi nei più importanti musei e nelle più celebri gallerie d'arte. Un grande artista al cui viaggio, nutritosi di ispirazioni e creatività, si intende dedicare una importante iniziativa nel 2013, anno in cui ricorrerà in quanto centenario della sua nascita a Taverna, in Calabria. Intanto già nei giorni scorsi, in occasione del trecento novantanovesimo anniversario della nascita (24 febbraio 1613), Taverna ha ospitato una due giorni nella chiesa monumentale di San Domenico, apertasi con la presentazione del progetto internazionale Lux Fides, Arte alla luce-luce alla Fede che il Comune e il Museo Civico di Taverna, in collaborazione con Heritage e National Museum of Fine Arts di Malta e Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, hanno programmato proprio per il prossimo anno 2013. Un grande evento è, infatti, in preparazione in occasione del quarto centenario della nascita del Cavalier calabrese, pittore italo - maltese, Mattia Preti. "Si tratta di un nuovo traguardo raggiunto nell'ambito del percorso di esplorazione e valorizzazione della intensa e variegata opera pretiana avviato già nel 2010 con scambi di apparati scientifici tra i due istituti culturali di Taverna e Malta - si legge in una nota stampa - finalizzati all'approfondimento conoscitivo dell'eccezionale parabola vitale e creativa del Cavaliere calabrese,nelle sue molteplici comparazioni antropologiche, storiche, religiose, sociali e culturali; cifra elicoidale e propulsiva che, tra gli altri onori e riconoscenze, fece raggiungere al pittore l'agognato riscatto sociale in patria. Punti salienti del piano progettuale , la realizzazione di congiunti interventi di tutela, conservazione e valorizzazione dell'opera pretiana in Calabria e a Malta; ricerche archivistiche, indagini diagnostiche, pubblicazioni editoriali che prepareranno la prestigiosa mostra itinerante alla quale hanno aderito tra gli altri, prestigiosi Istituti Culturali quali il Louvre, il Prado, la Galleria degli Uffizi e il cui allestimento è previsto nel Museo Civico di Taverna, nel Palazzo del Presidente di Malta e, di recente pianificazione, nella Galleria Nazionale di Cosenza". Tra l'Italia e Malta, infatti, si è snodato il percorso artistico e culturale del pittore, espressione autorevolissima dell'arte seicentesca, nato in una delle 14 famiglie nobili di Taverna cui apparteneva la madre Innocenza Schipani. Gli stimoli principali per la sua attività arrivarono, come riportato dal suo appassionato studioso Alfonso Frangipane nel Novecento, dalle qualità morali ed intellettuali della stirpe di origine. A seguirlo in qualità di precettorefu don Marcello Anania, parroco della chiesa di Santa Barbara di Taverna, prima della sua partenza per Roma dove si trasferì nel 1930 al seguito del fratello Gregorio,anche lui pittore. Rimase nelle capitale per quasi venticinque anni, formandosi sulla scia della scuola di Caravaggio, anche se viaggiò molto in Italia settentrionale, dove potè conoscere l'arte di Carracci, Lanfranco, Guercino e Veronese, e all'estero. Di questa parentesi romana sono gli affreschi in S. Giovanni Calibita e nell'abside di S. Andrea della Valle e l'affresco in San Carlo ai Catinari a Roma rappresentante "L'elemosina di San Carlo". Negli anni Cinquanta, poi, si trasferì a Napoli dove affrescò le porte della città durante la peste. Qui Preti si dedicò al soffitto della chiesa di San Pietro a Maiella, affrescando "Storie della vita di San Pietro Celestino e Santa Caterina d'Alessandria", "Figliuol prodigo" che oggi si trovano al museo di Capodimonte e a Palazzo Reale a Napoli, il 'San Sebastiano' per la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori e la 'Madonna di Costantinopoli' nella chiesa di Sant'Agostino agli Scalzi. Quindi negli anni Sessanta fu la volta di Malta, chiamato dal Gran Maestro dell'ordine di Malta Raphael Cotoner, dove realizzò la maggior parte della sua produzione artistica (circa 400 opere tra affreschi e tele) e dove, su commissione dei Cavalieri Ospitalieri, decorò gran parte della Concattedrale di San Giovanni nella capitale La Valletta e varie altre chiese maltesi. Solo al termine della sua vita artistica, nel 1972, realizzò anche alcune opere nelle chiese della cittadina natale di Taverna che aveva lasciato oltre quarant'anni prima. Il 26 febbraio del 1970, furono trafugati dalla chiesa di San Domenico 8 dipinti di Mattia Preti, 'La Madonna delle Grazie' di Gregorio Preti e due opere di autori ignoti del XVII secolo. La chiesa, chiusa dopo il furto, riaprì al culto nel 1988, dopo che le opere, ritrovate nel 1972, furono accuratamente restaurate presso i laboratori di Cosenza, Napoli e Roma. Le sue opere sono oggi esposte in tutto il mondo da San Pietroburgo ad Oxford, da Madrid a Dayton (Ohio), da Vienna a Siviglia, da Varsavia a Houston in Texas, da Londra a New York. In Italia le sue tele pullulano da Firenze e Genova a Venezia, da Bologna a Milano, da Roma e Napoli a Messina e Palermo, da Taverna a Reggio Calabria. [...]
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